martedì 1 dicembre 2009

Affittare con un contratto a tempo determinato? Una vera e propria odissea



Una volta si diceva non affitto ai terroni, oggi si può pretendere di non affittare a un trentenne a tempo determinato. Anche se de facto la legge non stabilisce affatto una
differenza di trattamento tra un contratto di lavoro e l’altro”. Già questa è una prima, eccitante notizia: a giudicare dai racconti di chi, con un lavoro atipico, s’è messo alla ricerca di un alloggio, sembra scontato che un tempo determinato debba subire un trattamento speciale. Chiappelli precisa: “Non è così, piuttosto siamo di fronte ad una situazione di totale arbitrio. I precari sono completamente in balia delle agenzie immobiliari, e del proprietario di casa.

E’ lui a poter decidere in totale autonomia e discrezionalità le caratteristiche del futuro inquilino. Può pretendere di tutto per assicurarsi che il disgraziato di turno gli paghi con puntualità la locazione”. Discrezionalità assoluta, dunque, a partire dal costo dell’affitto.

“La nostra ultima ricerca su base nazionale conferma che a Milano la media dei bilocali e trilocali è di 1250 euro al mese, cioè dal 40 al 70 % del reddito di un single. E poi c’è l’aggravante numero uno, di cui pochissimo si parla: ormai tutti gli accordi tra locatore e conduttore contrari alla legge, se sottoscritti, sono validi.

Fonte: affitti.bluefan.it

Nessun commento:

Posta un commento